Questa la mail di risposta arrivata dall'Associazione Scirarindi:
Cari amici, siamo con voi contro l'ennesima opera faraonica che sventra il territorio ed è già obsoleta.
Vogliamo energia rinnovabile e socialmente friendly, che sia cioè prodotta d'accordo con le comunità locali e non contro di esse.
Possiamo dare visibilità al vostro impegno nel circuito di Scirarindi. Per fare ciò dovreste inviarci testi completi e semplici che possiamo pubblicare direttamente sul sito e far girare nelle nostre pagine facebook.
Rimaniamo a disposizione
Un caro saluto dal team di Scirarindi
Cristina e Giovannella
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Questa la mail di risposta arrivata da Greenpeace:
Buon giorno,
mi hanno girato la Vostra mail e rispondo volentieri.
Purtroppo non abbiamo le risorse (umane... non solo economiche) per seguire molte vicende come quella del GALSI e quindi non ce ne siamo occupati. Semplicemente, per un ufficio con una persona che si occupa di clima/energia in tutta Italia questioni come questa sono oltre la possibile "gittata".
Come sapete, questi limiti dipendono non solo dal fatto che come organizzazione ci occupiamo prevalentemente degli aspetti "globali" ma anche dal nostro rifiuto di accettare fondi da imprese, enti e stati. Siamo quindi una piccola associazione, anche se cerchiamo di mettercela tutta: in Italia, ci basiamo sul contributo di poco meno di 60.000 cittadini che ci sostengono.
Ovviamente, condividiamo totalmente il vostro richiamo alle fonti rinnovabili e sul nostro sito (http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/Salviamo-il-clima/) trovate, spero, molti spunti utili.
Dalla stessa pagina potete andare a quella sulla "Rivoluzione Energetica": considerate solo che lo scenario per l'Italia che vedete sul sito è in via di aggiornamento e quindi un po' datato.
Cordiali saluti,
Alessandro Giannì