Gruppo NoGalsi
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Gruppo NoGalsi

PUNTO COMUNE

Un tubo di cui non si conosce un tubo


 
IndiceCercaUltime immaginiRegistratiAccedi

 

 Sassari dice sì al Galsi

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Franco Scano
Admin
Franco Scano


Messaggi : 168
Data d'iscrizione : 14.01.12
Età : 52
Località : San Sperate

Sassari dice sì al Galsi  Empty
MessaggioTitolo: Sassari dice sì al Galsi    Sassari dice sì al Galsi  Icon_minitimeDom Mar 11 2012, 18:53

Sassari - Il metano arriverà finalmente in Sardegna? È quanto attendono industrie e operatori del settore ormai da una ventina di anni. L'Isola rimane infatti l'unica regione italiana che deve accontentarsi di propano e altri tipi di gas. Giovedì anche il Consiglio comunale di Sassari ha detto sì al metano. Il voto è arrivato all'unanimità su un testo unificato di due mozioni presentate da Raffaele Tetti (Sinistra Unita – Sel) e Giovanni Fadda (Pdl).

Un sì in realtà condizionato. Nessun via libera a scatola chiusa. In poche parole si è dato mandato al sindaco di rappresentare al Governo nazionale e alla Regione sarda l'urgenza di definire entro l'anno l'iter amministrativo relativo all'autorizzazione finale per la realizzazione del metanodotto, ma anche richiedere la contestualità tra la realizzazione delle opere di adduzione primaria e le connessioni con i bacini di pertinenza già individuati e per l'utilizzo del metano nelle aree sia urbane sia industriali. Due comunque i punti che qualificano il documento approvato dall'Assemblea Civica, come scaturito al termine di una riunione della Conferenza dei Capigruppo convocata all'inizio della seduta dal presidente Luciano Chessa su proposta del capogruppo di Sinistra Unita Dario Satta. Innanzitutto la previsione dei diritti di compartecipazione agli utili per la commercializzazione del metano a favore della Regione Sardegna. Un passaggio tutto ancora da studiare. Ma la soluzione di introdurre delle royalties risolverebbe una serie di perplessità soprattutto sul piano politico. «Dato che il gasdotto porterà metano per un controvalore attuale non inferiore a 140 miliardi di euro l'anno, ma potrebbe, a pieno regime, raggiungere un valore doppio, pari a 280 miliardi di euro l'anno – ha spiegato Fadda –, dovrebbe essere richiesta a Galsi una royalty che, se fosse anche solo del 4 per cento, porterebbe annualmente nelle casse della Regione Sardegna una cifra che va dai 5,6 miliardi di euro a 11,2 miliardi». L'altro punto riguarda la "bidirezionalità". A chiarire il ragionamento è stato il capogruppo del PSd'Az Antonio Cardin, che ha preso la parola dopo la pausa: «Il metano ci arriverà dall'Algeria. E se accadesse qualcosa di natura politica in quella parte del Mediterraneo? Ritorneremmo isolati ancora una volta. Se invece venisse garantita la possibilità di approvvigionarci anche dalle altre reti continentali, dalla Russia o dal nord Europa per esempio, saremmo più tranquilli».
Un altro aspetto, posto in evidenza nel testo originario del consigliere Raffaele Tetti, è tutto di natura occupazionale. Secondo l'Associazione Italiana degli Economisti dell'Energia il Galsi garantirà coinvolgerà, indotto compreso, circa 3500 lavoratori nella prima fase, quella di costruzione, e 2mila in quella di gestione. La Regione può verificare questo?

Infine, sia Fadda che Tetti hanno sottolineato nelle due mozioni che va sollecitata una trattativa con la società Galsi e le società delegate alla realizzazione dell'opera affinché siano coinvolte nei lavori di costruzione imprese sarde.

Tutti i consiglieri che hanno preso la parola hanno rimarcato che la mancata realizzazione del gasdotto provocherebbe un danno per la Sardegna. «Senza metano i costi dell'energia sono superiori di almeno il 30 per cento rispetto al resto del Paese», ha ricordato Roberto Ruggiu (Pd). Ma nessun sì a scatola chiusa. «Non possiamo tollerare che il nostro territorio sia attraversato da un'opera simile senza garanzie», ha detto ancora Cardin. «Sono necessarie anche tutte le altre opere. È impensabile che un'opera di questo livello non sia accompagnata da infrastrutture», ha ricordato il capogruppo del Pdl Antonello Desole. «Suggerisco un importante tema di discussione. Sul Galsi vorrei che si capisse quanto è importante coinvolgere le popolazioni locali. Non dimentichiamo quanto accade in Val di Susa», ha avvertito Sergio Scavio (Ora Sì - Sel).

Il sistema energetico sardo oggi dipende dal petrolio (77 per cento) e dal carbone (17 per cento). La società Galsi è stata costituita a Cagliari il 29 gennaio del 2003. Ne fanno parte Sonatrac, Edison Gas, Enel Power, Eos Energia (controllata da Hera, a cui fa riferimento la Medea di Sassari, che gestisce la rete cittadina del gas, attualmente funzionante ad aria propanata e già predisposta per il metano). Il gasdotto si svilupperà complessivamente per 900 km, dalla costa algerina fino a Piombino e attraverserà la Sardegna per 272 km, da Cagliari a Olbia. Sono previsti 38 punti di interconnessione con le reti secondarie dei centri abitati e delle zone industriali e artigianali con una connessione in media ogni 7-8 km. La capacità di trasporto iniziale sarà di 8 miliardi di metri cubi all'anno.

http://www.sardies.org/index.php?option=com_content&view=article&id=11108%3Asassari-dice-si-al-galsi-&catid=13%3Asassari&Itemid=16
Torna in alto Andare in basso
https://nogalsi.forumattivo.it
 
Sassari dice sì al Galsi
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» Il Consiglio comunale di Porto Torres dice sì al Galsi
» Sassari, 3 Giugno 2009
» Tav, Galsi e referendum
» Cronistoria del Galsi
» Assemblea No Galsi

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Gruppo NoGalsi :: Documenti Galsi :: Rassegna Stampa-
Vai verso: